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Capitale forse no…ma ci difendiamo bene.

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Trascrizione testo dell’articolo a firma Raffaella Bianchi:

Sono arrivati acquirenti anche da Brescia e Fiorenzuola per la mostra mercato del libro e del  fumetto usato di Quartiano. Un successone ieri per questa iniziativa, che ogni mese da ottobre a marzo viene riproposta dall’associazione Proquartiano, nell’edificio delle ex scuole elementari di via IV Novembre.

Un lungo tendone, ma anche le sale interne alle ex scuole, al pian terreno, ospitano migliaia di libri a prezzi bassissimi e che riservano ben più di una sorpresa. Il libro più antico? Un’edizione del  1708, della «Corona Macheronica» delle edizioni Pisarro di Bologna, in vendita a 30euro. Ma poi c’è uno spartito della Bohème di Puccini, degli autori Giuseppe Giacosa e Luigi Illica, data 1898: 5 euro il prezzo, e gli organizzatori sottolineano la disparità con quanto gira su alcuni siti Internet, dove la stessa edizione viene presentata a

120 euro. Ancora, «Le canzoni delle Gesta d’Oltremare» di Gabriele D’Annunzio: edizioni Fratelli Treves, 1912, in vendita a 15 euro (in rete si trova invece a 150). I volontari mostrano poi un altro libro raro, edito il 9 gennaio 1888 in commemorazione del primo decennio della morte di ReVittorio Emanuele II.

Ma i visitatori si sono soffermati anche su volumi recenti, di vario genere. Innumerevoli inoltre le collane di fumetti, da Topolino a Dylan Dog , da Tex a Braccio di Ferro.  Adulti e ragazzi, famiglie e singoli si sono avvicendati per tutta la giornata nella mostra mercato del libro e del fumetto usato. «Con 7 euro e 90 centesimi  ci siamo portati a casa nove libri», dice una mamma. Sì, perché i testi partono dai 30 centesimi ma comunque, anche i più preziosi, non salgono sopra i 40 euro. E come sempre, in concomitanza con la

mostra mercato, la Proquartiano ha proposto ieri alle 16 la lettura di un capolavoro della letteratura

italiana. Lo scorso anno erano «I Promessi Sposi» il testo scelto, quest’anno la «Divina Commedia» ma nell’edizione in dialetto lodigiano, di Tranquillo Salvatori.

Pasqualina Bricchi, Donata Tomasini, Egidio Tornielli, si sono avvicendati nella lettura del testo originale di Dante, poi fornendo un commento e infine nella versione del dialetto lodigiano, sorprendente per vivacità, originalità e ironia. Dentro il quinto canto dell’Inferno, le figure dei lussuriosi sono così descritte da Salvatori in dialetto lodigiano: «Ien quei che quand che ierun en téra, se l’han passada ben». Poi Dante chiede loro: «Ve vedi rusegad da un gran magòn». Mentre Paolo e Francesca sono quelli che «Tant che anca morti, sem amò ensèma». Ancora:  «El liber Galeot? Mai pü avanti». Il prossimo appuntamento con la Divina Commedia in dialetto lodigiano e la mostra mercato del libro sarà domenica 2 febbraio.

Si ringrazia “Il Cittadino”.